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Malossi: la storia corre su due ruote

Oltre 60 anni di storia e tanti progetti realizzati: ricordiamo da dove veniamo attraverso la nostra relazione con i veicoli che hanno segnato generazioni.

Malossi azienda

I ciclomotori giapponesi all’arrembaggio.

Le quattro case giapponesi avevano imposto la loro supremazia nelle medie e maxi-moto già da quasi un decennio. Uno dei pochi settori rimasti ad appannaggio delle case europee era quello dei ciclomotori, finché alla fine degli anni ’70 sbarcarono in Europa i primi modelli del Sol Levante veramente appetibili per i 14enni.
Un esempio? La Yamaha TY 50, una moto da enduro dotata di motore 50cc a due tempi con soluzioni tecniche nuove, solitamente dedicate alle sorelle di cilindrata maggiore. All’epoca l’azienda Malossi si chiamava Casa del Carburatore e si occupava principalmente di aumentare le prestazioni focalizzandosi sull’alimentazione.
Con la Yamaha TY 50 questo approccio non si rivelò sufficiente, perciò, complice la richiesta da parte di un cliente che voleva associare un motore maggiorato all’impianto di alimentazione, Ugo e Sandro Malossi si misero al lavoro per creare quello che diventerà il primo kit completo prodotto dell’azienda: cilindro, testa, pistone, scarico e impianto di alimentazione.

1980

Malossi conquista Francia e Nord Europa.

Il successo dei kit Malossi dedicati alla piccola moto giapponese amplia gli orizzonti sia geografici che tecnici dell’azienda.
Così in Malossi si studia attentamente il mercato francese, per capire quali modelli potrebbero diventare nuovi destinatari delle parti speciali di Calderara di Reno. La scelta cade su Peugeot e Motobécane, due veicoli prodotti a marchio francese, con una diffusione all’interno delle frontiere transalpine paragonabile al Ciao di Piaggio in Italia.
Dopo circa un anno di ricerca nascono i kit, composti dall’intero gruppo termico, collettore e carburatore, scarico (in foto la marmitta “Anaconda”). Per la prima volta è introdotto un nuovo elemento, fondamentale per il futuro della produzione dell’azienda e per le prestazioni di questi ciclomotori: il pacco lamellare. A questo si aggiunge anche un nuovo carburatore nato grazie alla consolidata collaborazione con Dell’Orto che, su esplicita richiesta dei tecnici Malossi, realizza una versione del loro celebre SHA, con un Ø max maggiorato che arriva fino a 15 mm, ancora oggi in produzione.

Malossi incontra la Vespa Piaggio.

Dopo l’esordio e il successo sul mercato francese, belga e olandese dei kit completi dedicati ai ciclomotori prodotti da Peugeot e Motobécane, Malossi affronta il mercato italiano producendo alcuni kit per uno tra i mezzi più diffusi nel nostro paese: la mitica e amatissima Vespa Piaggio. I tecnici di Calderara mettono così a punto kit dedicati ai veicoli Piaggio, inizialmente composti da gruppo termico, alimentazione e scarico, sfruttando l’esperienza maturata nella produzione delle parti speciali per Yamaha TY, una moto con soluzioni tecnologiche più avanzate rispetto alle due ruote di Pontedera. Infatti, il primo passo nella preparazione di questi veicoli è stato eliminare la valvola rotante dal sistema di alimentazione per fare spazio a un più performante pacco lamellare. In questo modo Malossi si afferma come azienda innovatrice, la prima a introdurre questa soluzione sulla Vespa.

1986

Arrivano i piccoli bolidi per 16enni.

A partire dalla metà degli ’80 si affacciano sul mercato una serie di modelli di moto sportive con cilindrata di 125cc, equipaggiate con motori a due tempi che già di serie garantiscono potenze elevate e prestazioni di tutto rispetto. Sono gioielli in miniatura – stradali e da enduro – nei quali Malossi intravvede l’opportunità di lanciarsi nell’aftermarket per motocicli di piccola cilindrata. L’azienda e i suoi tecnici accettano così una grande sfida: produrre kit capaci di donare maggior potenza a veicoli già molto veloci, senza comprometterne la durata e l’affidabilità. Partendo dall’esperienza maturata con i kit per la Yamaha TY 50 quasi un decennio prima e grazie alla continua ricerca tecnologica tipica di Calderara di Reno, nasce il primo gruppo termico raffreddato a liquido. Il kit è destinato a equipaggiare questi mini bolidi, partendo dall’iconico Cagiva Elefant 125 (in foto), per arrivare ai modelli proposti da Honda, Aprilia, Yamaha e Gilera, sia enduro che stradali.

Il richiamo della pista.

In questi anni il team ufficiale si batte nelle competizioni dedicate ai ciclomotori di 50cc organizzate in Francia. Forti del grande lavoro fatto per incrementare al massimo le prestazioni dei ciclomotori Peugeot e Motobecane, i tecnici di Calderara giungono alla conclusione che l’impostazione del telaio di derivazione originale non è sufficiente a garantire prestazioni ciclistiche adeguate al livello del kit. Nasce dunque MVR, il primo veicolo 100% made in Malossi. Il nuovo telaio a V si dimostra subito all’altezza delle aspettative: associato alla componentistica Malossi progettata per gareggiare nel Trofeo Ipermatic – che comprende anche un gruppo termico raffreddato a liquido di 49cc per rispettare i regolamenti dell’epoca, e l’intero carter motore – diventa il punto di riferimento di questa competizione, aperta a tutte le case produttrici di parti speciali dell’epoca. Un sogno diventa realtà: nasce il ciclomotore 50cc MVR “il Malossi” interamente progettato e realizzato in azienda. In quegli anni Malossi amplia il numero di case motoristiche con cui collaborare e si apre ulteriormente al mondo.

ANNI ‘90

L’esplosione del fenomeno scooter.

La realizzazione dei primi kit per ciclomotori automatici MBK e Peugeot, porta Malossi ad affacciarsi al mondo scooter-racing.
Questi mezzi, infatti, sono i protagonisti di trofei monomarca molto seguiti, soprattutto in Francia. Nasce così la divisione racing sotto la guida di Sandro: si disputano Trofei Malossi non solo in Italia ma anche in Grecia, Inghilterra, Spagna, Francia e Germania. La produzione si arricchisce ulteriormente con i kit per Vespa 50, PX ed ET3: quello italiano diventa il primo mercato di riferimento per l’azienda.

Malossi Hyper Racing.

Malossi sviluppa una grande esperienza nella realizzazione dei primi kit per scooter nipponici. E non si ferma: lo fa anche per diversi modelli di case italiane come Piaggio e Aprilia, producendo parti sempre più performanti destinate all’utilizzo in competizioni specifiche. È proprio in questi anni che nasce il marchio MHR (Malossi Hyper Racing), un acronimo che sin dalla sua nascita accompagna le parti speciali più prestazionali Made in Calderara di Reno. Il primo scooter scelto per questo equipaggiamento da gara è il Piaggio Quartz, tra i veicoli più avanzati dell’epoca, con un telaio adatto a ospitare gruppi termici potenziati e, soprattutto, raffreddati a liquido. I primi Quartz da pista montavano un gruppo termico portato a 70cc, trasmissioni e rapporti sviluppati e prodotti utilizzando materiali di altissima qualità, alimentazioni maggiorate e scarichi all’avanguardia. Quest’ultima componente, l’espansione MHR Scooter Racing, entra a far parte della storia del tuning per scooter: prima di lei nessun produttore aveva costruito uno scarico con il silenziatore in posizione sovrapposta alla pancia dello scarico! Questa soluzione – pensata per rispettare il regolamento del Campionato Italiano Scooter, che non permetteva a nessuna parte del veicolo di sporgere oltre il limite della ruota posteriore – venne in seguito adottata come standard da tutte le case partecipanti.

1996

La ricerca Malossi continua.

Consolidato il successo delle parti speciali marchiate MHR dedicate al primo scooter raffreddato a liquido di casa Piaggio, l’indimenticabile Quartz, Malossi continua la sua ricerca verso prestazioni sempre più estreme. Riconosce, dopo diversi test, lo Zip Sp come il veicolo più adatto alla preparazione per le competizioni in pista. Di conseguenza, dal 1996 il catalogo di parti speciali dedicate a questo piccolo bolide non ha mai smesso di crescere, a partire dai primi kit che comprendevano un cilindro in alluminio, molto più prestazionali rispetto ai precedenti cilindri in ghisa. Ma si sa che l’accesso a una potenza più elevata deve andare a braccetto con parti speciali in grado di gestirla al meglio e scaricarla a terra: Malossi raggiunge l’obiettivo producendo per la prima volta alberi motore a spalle piene e una centralina per controllare al meglio tutta l’elettronica dello scooter. I test in pista manifestano l’esigenza di sospensioni capaci di donare allo scooter una maggiore rigidità e la possibilità di regolazioni specifiche. La soluzione a questa sfida si chiama RS24, il nuovo brand che raccoglie le sospensioni scooter specifiche per la pista e che alza il livello di qualità di questa componente. Con RS24 si introducono per la prima volta ammortizzatori a gas su questo tipo di veicoli. In questi anni nasce un altro importante brand Malossi che sarà destinato a una lunga storia che arriva fino ad oggi: 7.1, l’olio ideale per le competizioni, nato proprio per assicurare le migliori prestazioni in pista.

Maxiscooter, maxi-avventura.

Tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, il mercato nazionale e internazionale scooter cambia con l’arrivo di nuovi veicoli, caratterizzati da gruppi termici a quattro tempi e cilindrate superiori a 50cc, i cosiddetti “maxiscooter”. Di fronte al grande successo commerciale di questi mezzi, la direzione e i tecnici Malossi devono fare una scelta: investire o meno nello sviluppo di parti speciali per quattro tempi? La sfida è prontamente accettata e lo studio di questi veicoli comincia dal diffusissimo Yamaha Majesty 250. Prima a credere nell’aftermarket per maxiscooter, superando tanti scetticismi da parte degli addetti ai lavori, Malossi produce un gruppo termico a quattro tempi per Majesty 250 con cilindro e pistone maggiorati, portando la cilindrata complessiva a 290cc e garantendo la massima affidabilità grazie all’utilizzo di materiali di prim’ordine. Nasce così il primo motore della ormai ampia gamma 4Stroke, a cui è associata una trasmissione ad hoc, con il Multivar in versione “maxi” capace di replicare il successo avuto con la configurazione per 50cc. La risposta positiva del mercato permette all’azienda di ampliare anno dopo anno l‘offerta per questi veicoli, rendendo disponibili alberi a camme, valvole e ingranaggi secondari per tutti i maxiscooter più diffusi al tempo. Nel ’99 p iniziata un’avventura che non si è mai più fermata.

2001

T-Max 500

A partire dal 2001 la casa dei tre diapason lancia sul mercato una bomba, un maxiscooter capace di cambiare in parte la percezione dell’intera categoria: il T-Max 500. Yamaha riesce a conquistare il mercato internazionale, introducendo nuove e interessanti soluzioni tecniche per permettere a questo veicolo di raggiungere prestazioni importanti, unite a un design sportivo che fino a quel momento aveva caratterizzato esclusivamente le moto della casa. Malossi ha obiettivi ambiziosi da raggiungere: produrre componenti di altissima qualità che superino le prestazioni del veicolo con configurazione originale, senza però comprometterne l’affidabilità, viste le lunghe percorrenze che il T Max si presume dovrà affrontare. Di conseguenza, in azienda si introducono processi di controllo qualità e controllo produzione ancora più stringenti: ogni componente che da qui in poi uscirà dalla sede di Calderara di Reno dovrà corrispondere allo standard che si è deciso di rispettare. Partendo dalla trasmissione, esaltata da un variatore Multivar progettato ad hoc, Malossi continua a progettare e produrre parti speciali seguendo l’evoluzione di questo scooter negli anni. Infatti, dopo la trasmissione nascono scarichi, gruppi termici e molte altre componenti che, se messe alla prova in pista, esaltano l’attitudine sportiva di questo scooter, facendogli raggiungere prestazioni molto elevate.

Vespa GTS

Vespa GTS, variante sportiva dello scooter italiano più famoso al mondo e simbolo del Made in Italy, fa innamorare chi cerca l’anima sportiva dentro lo stile immortale di Vespa. La nuova testa del motore a 4 tempi V4 HEAD Malossi regala a Vespa ancora più brio e dinamicità. Malossi, che fino ai primi anni 2000 si era dedicata esclusivamente all’elaborazione di motori e componenti a 2 tempi, decide di imbarcarsi nella progettazione e realizzazione di una testa motore a 4 tempi. Nasce il V4 HEAD in lega primaria di alluminio fusa per gravità, con valvole in lega di acciaio, cobalto e rame trattate termochimicamente. La vera sfida ingegneristica del V4HEAD è stata creare una testa versatile che potesse essere montata, in abbinamento con i gruppi termici Malossi, dalla cilindrata 125 cc fino alla 300 cc. Allestire i motori Vespa GTS ha permesso alla Malossi di conquistare ulteriormente il pubblico internazionale e di diventare sempre più portabandiera dell’artigianalità italiana nel mondo.

2010

YZF – R125

Nel primo decennio del 2000 Yamaha introduce nell’YZF – R125 importantissimi cambiamenti nell’assetto; è infatti tra i primi veicoli 125 cc che passa dal carburatore tradizionale a un inedito sistema di iniezione elettronica. Malossi comprende a pieno l’importanza strategica di questa novità, che unisce i pregi del carburatore (erogazione corposa) e quelli dell’iniezione (potenza ai regimi elevati), prevedendo che molte case produttrici di moto 125 e scooter si sarebbero avvalse della stessa soluzione. Iniziano quindi studi e prove tecniche per coniugare la nuova centralina elettronica con i cilindri maggiorati forniti da Malossi. Nasce così il primo cilindro completo di centralina I-TECH del mercato, ed è targato Malossi. Si tratta di cilindri maggiorati ad alta prestazione e di assoluta affidabilità, progettati e realizzati con sistema CadCam che, grazie al know how di altissimo livello dell’azienda, ridefiniscono il ciclo termo fluidodinamico, il sistema di raffreddamento e i calcoli strutturali. Cilindri maggiorati che si sono rivelati eccezionali soprattutto per le prestazioni in accelerazione. Malossi decide di produrre anche le sole centraline aggiuntive FORCE MASTER, con speciali mappature in grado di ottimizzare la carburazione.

MHR C – ONE e MHR RC – ONE

Dopo anni di continua ricerca e spunti innovativi, il carter motore era diventata la parte più critica e vulnerabile perché non riusciva più a supportare adeguatamente la potenza erogata dagli altri componenti Malossi progettati nel tempo. Da qui la decisione di percorrere la strada della creazione e realizzazione per intero di un carter motore. Nascono così il carter motore MHR C – ONE e successivamente il carter motore MHR RC – ONE, che segnano un ulteriore punto di svolta per l’azienda. Questo nuovo carter è una rivoluzione: consente di alzare la cilindrata a 94cc e di erogare una potenza superiore ai 30 cv. Ha poi un pregio ulteriore: la modularità. Può essere infatti montato con la nuova linea di cilindri Flanged Mount Testa Rossa e creare così un motore ad altissima prestazione adatto per tutti gli usi. Il primo motore RC – ONE è stato montato su tutti i veicoli dotati in origine di motore Piaggio LC 50 cc 2 T. Dopo due anni è stata rilasciata sul mercato la versione RC – ONE per tutti i veicoli con motore originale Yamaha Minarelli LC 50 cc. Il motore RC –ONE, oltre all’altissimo gradimento del pubblico, ha portato un’altra enorme soddisfazione in casa Malossi: è infatti il motore dei 6 record Mondiali di Bonneville

2015

Passione vintage.

Dal 2015 abbiamo la certezza che il vintage non è una moda passeggera ma un vero e proprio trend duraturo (iniziato nel 2008). Gli ordinativi di componenti per mezzi come Piaggio Ciao e  raggiungono livelli interessanti, segno del grande amore di una nicchia di appassionati per questi veicoli che hanno fatto la storia. Malossi nel 1989 propone per Piaggio Ciao un componente altamente innovativo, che ha fatto la storia: il carter motore completo con alimentazione lamellare. L’ostacolo maggiore? Adattare gli spazi dell’originale alimentazione rotante in favore dell’alimentazione lamellare che necessitava di area maggiore. Malossi, riuscendo in questa impresa, si è imposta nel mercato come produttore leader di componenti per questi mezzi. Ma abbiamo fatto anche molto di più: abbiamo regalato a Piaggio Ciao grinta e carattere inserendo un carburatore da 19 mm (in sostituzione dell’originale da 10 mm). Il carter motore prodotto da Malossi si è rivelato, negli anni, altamente resistente oltre che performante.

Malossi loves lovers.

Proprio durante la fiera dei motocicli per eccellenza, Eicma, Malossi rende omaggio agli appassionati della Vespa PX 125, presentando due nuovi carter: V-ONE e VR-ONE. Il primo dedicato all’amatore, il restauratore, il viaggiatore o il semplice turista della domenica alla ricerca di un componente perfettamente sostituibile all’originale, non richiede di apportare modifiche al veicolo. Il carter della gamma MHR, pensato invece per il preparatore alla ricerca delle massime prestazioni, della migliore fluidodinamica interna e della maggiore possibilità di sviluppo motore.

I veicoli della nostra storia

Zip SP: Il sogno di tutti è targato anni ’90

Velocità e potenza senza compromessi

per l’iconico scooter che si trasforma in una macchina da competizione grazie ai componenti MHR più performanti. Il missile della Piaggio si tinge delle tonalità Malossi e diventa la punta di diamante delle competizioni dell’azienda Bolognese grazie al suo innato spirito sportivo. Malossi decide fin da subito di puntare su questo gioiellino, che ad oggi è il mezzo a due ruote con più componenti in gamma.

Lo Zip corre nei Trofei Malossi nella categoria Scootermatic

Il mezzo che ha fatto sognare intere generazioni e che ha conquistato tutto il mondo,

nato per gli ambienti prettamente urbani, viene accessoriato da Malossi e sfodera tutto il suo carattere sportivo. In pista la Vespa è un vero animale da gara: equipaggiata e graficata di giallo, arancione e rosso, il mezzo che ha reso nota la casa motociclistica toscana negli anni ’60, sfoggia fiero il simbolo del leone che gli regala alcuni cavalli ed uno stile ancora più distintivo.

La Vespa correva nei Trofei Malossi nella categoria Malossi Racing Academy

Yamaha Aerox: nato per competere

Concepito per la strada, ma nato per la pista:

all’apparenza uno scooter dalle carene più sportive, l’Aerox è un perfetto compromesso tra stabilità e velocità. Malossi decide di adottarlo fin da subito sia per i test della componentistica, sia per le competizioni, portandolo in pista con una veste all’apparenza ancora più aggressiva.

L’Aerox corre nei Trofei Malossi nella categoria Trofeo Nazionale Scooter Velocità

Il più affidabile dei T-Max

Malossi ha preso il re e gli ha dato le armi che gli servivano per diventare il tiranno delle piste da corsa, con un motore da 560cc, pistoni forgiati, sistema di scarico ultraleggero e la trasmissione automatica più famosa del mondo, il Multivar. Burnout e impennate sono il metodo più diffuso per celebrare una vittoria in questa categoria dove ogni gara incorona sì il pilota più veloce, ma anche il più affidabile dei T-Max.

Il T-Max correva nei Trofei Malossi nella categoria T-Max Cup

T-Max 560

Uno dei protagonisti dei Trofei Malossi 2021:

Un esperimento di sviluppo componentistica all’interno della cornice delle gare e della T-Max Cup. Livrea speciale per un mezzo unico, le cui potenzialità sono espresse dalla guida di 3 personaggi differenti, tra cui piloti del mondo del motociclismo italiano, per completare al meglio il processo di sviluppo dei componenti Malossi per la new entry di casa Yamaha. Sul nostro canale YouTube è stata creata una serie ad esso dedicata.

Scopri tutti i componenti Malossi per questo veicolo

Da un’inedita partnership, quella con Italjet, nasce la livrea dedicata al progetto Malossi Racing Academy.

Oggi la storica casa di produzione bolognese fornisce gli scooter 200cc, che sono stati equipaggiati con tutti i componenti Malossi sviluppati per questo mezzo. Un bolide cattivo, curioso e giovanile che si presta al target, ma anche ad un primo approccio con la pista. I Dragster e i loro futuri piloti sono protagonisti di puntate esclusive sul canale dei Trofei Malossi

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Ciclomotori molto “special”

Ciao Porter

Il famosissimo triciclo motorizzato

che ha accompagnato Henry Favre nell’avventura della prima edizione Malossi Delivery, poteva non montare i nostri componenti? Un mezzo Piaggio più unico che raro a 3 ruote, con un cassone che era utilizzato negli anni 70 e 80 per la nettezza urbana. Henry ha saputo rivalutarlo e renderlo suo fedele alleato nella consegna dei nostri componenti agli 8 partecipanti della prima acclamatissima web serie

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il Ciao Piaggio dall’aspetto decisamente racing e accattivante. 

Dalla collaborazione con Vibrazioni Art Design nasce Raudo, il Ciao Piaggio dall’aspetto decisamente racing e accattivante. Presentato ai Wild Days 2019, il mezzo ha riscattato l’essenza di uno dei moped più amati e collezionati della casa Piaggio. Il manubrio ribassato e l’assetto sportivo sono esaltati dai componenti Malossi, che lo trasformano in un vero e proprio razzo.

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Mini Cicciolo

Un Peugeot 103 dal telaio in lamiera di bidoni e dalla configurazione rivisitata sempre dagli amici di Vibrazioni.

Il ciclomotore, frutto della moda francese degli anni 80, elaborato con un manubrio da cross, è stato esposto all’Autodromo di Varano de’ Melegari durante l’evento Wild Days tenutosi nel 2019. La variante moped off-road esprime al massimo livello l’estro e la potenza delle due aziende.

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Il mezzo più iconico della storia degli anni 70/80 e diventato famoso in tutto il mondo,

È da noi celebrato con una livrea unica ed esposto nello stand Malossi in occasione di Eicma 2018. Malossi, che nel corso degli anni ha prodotto innumerevoli componenti per il mezzo cult della casa di Pontedera, si è affidata a Michele “Enko” per la realizzazione di questo veicolo dall’aspetto singolare e unico, attualmente esposto proprio nella hall aziendale.

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Kymco Downtown 350

Il mezzo che ci riporta con la mente al World Malossi Day del 2016 ad Adria,

durante il quale venne istituito proprio il Kymco Event, una gara singola alla quale parteciparono 12 piloti provenienti da varie nazionalità. Preparati da Malossi stessa, i 12 veicoli equipaggiati di tutto punto con i particolari racing e dalla livrea con i colori dell’azienda bolognese, hanno preso parte all’atto finale della 29esima edizione dei Trofei Malossi, trasmessa in diretta streaming anche in lingua inglese.

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