Il nostro viaggio
C'era una volta un sogno su due ruote. Lo abbiamo realizzato, con la cura artigianale e lo sguardo rivolto al futuro.

Malossi 1.0
C’era una volta un sogno su due ruote.
Sono gli anni ’30 in provincia di Bologna, quando Armando Malossi fonda una piccola officina per la riparazione di biciclette e motocicli. Nel dopoguerra degli anni ‘40, l’officina resiste e diventa un simbolo della ricostruzione e dell’intraprendenza emiliano-romagnola. Qui Ugo, primogenito di Armando, inizia la costruzione integrale di una motoleggera da 75cc e di una 125cc.
Ma è negli anni ’50 che Ugo trasforma la sua passione per le moto in una nuova direzione per l’impresa di famiglia. Col padre acquista la Mar, storica azienda di assistenza sui carburatori Dell’Orto, e introduce una divisione dedicata alla progettazione di motori a due e quattro tempi per ciclomotori, motoleggere e scooter. Ugo inizia a occuparsi di ciò che ama di più, ma ancora non sa quanto lontano questo lo porterà.


ANNI ’60 E ’70
Il decennio dei Beatles, del boom economico e della diffusione delle automobili.
Ugo inizia a produrre carburatori per auto, vetture racing e industriali. Ma nel suo cuore ci sono le moto: con l’amico e collaboratore Sergio Bassi prepara una moto Ducati per il pilota Cova, che arriva secondo nella gara Bologna-San Luca. Nel frattempo, ogni prodotto a cui Ugo dava forma parlava a chiunque ascoltasse: raccontava l’impegno per la qualità, la funzionalità e la cura dei dettagli.
Sandro Malossi – fratello di Ugo – entra in azienda come responsabile commerciale e IT nel 1969 e il sogno prende forma: nascono i primi kit di trasformazione per ciclomotori e i Trofei Malossi.
LA SECONDA GENERAZIONE
Nel 1980 Malossi è una piccola realtà del bolognese, con poche macchine e grandi ambizioni.
Con l’aumento delle richieste del mercato sente il bisogno di evolversi, automatizzare i processi ripetitivi per migliorare la produttività, mantenendo la cura artigianale, la creatività e il tocco umano al centro di tutto.
Andrea, figlio primogenito di Ugo, condivide col padre il bruciante fervore per le moto ed entra in azienda nel 1985 come collaudatore e responsabile dei test di controllo qualità, contribuendo a perfezionare sempre più i prodotti.
Lo segue la sorella Alessandra nel 1988 che, nel ruolo di responsabile commerciale, rende l’esperienza dei clienti ancora migliore grazie al packaging e all’assistenza post-vendita.


Calderara di Reno, anni ’90 e 2000
Negli anni ’90 Malossi era una piccola azienda che si affacciava all’industria, sognando di diventare grande.
In quel periodo ha introdotto il suo primo robot e inaugurato una nuova fase aziendale, che vede la felice integrazione tra uomo e macchina.
10 anni dopo si è trasferita nell’attuale sede di via Roma a Calderara: 12.000 mq di stabilimento all’avanguardia, capace di ospitare le isole robotizzate per la produzione, il magazzino, le sale prova e i laboratori. Qui la Malossi ha tutto ciò che le serve per confermarsi punto di riferimento mondiale per la componentistica a due ruote.
Le scelte aziendali sono sempre state sia tecnologiche che strategiche e hanno contribuito a creare parte della filosofia che tuttora guida l’attività, basata sull’equilibrio tra artigianato e innovazione.
Malossi ha scelto di crescere senza rinunciare a nemmeno una delle sue radici, per offrire sempre e solo il meglio.
ARTIGIANI 4.0
Flash forward: è il 2024.
L’innovazione abbraccia il reparto produttivo grazie alle isole robotizzate e anche quello logistico, che supporta un modello integrato e automatizzato per evadere ordini B2B e B2C in arrivo dallo store online.
Se ci guardiamo indietro vediamo che il sogno di Ugo è diventato una realtà concreta, Malossi è un’azienda 4.0 in cui tecnologia, approccio artigianale e passione convivono.
E se è con i numeri che si misura il successo, in Malossi non ci limitiamo a fare i conti: ogni prodotto che esce dal nostro stabilimento ha l’impronta dell’artigiano, perché crediamo che l’attività manuale dei nostri esperti siano di valore insostituibile.
Che ne è stato del sogno che ci ha ispirati? È il nostro presente e continuerà a guidarci verso il futuro.
